Viewing Room #1. Human/Nature
Faig Ahmed, Paula Cortazar, Maria Elisabetta Novello
6 - 30 ottobre 2020
Viewing Room #1. Human/Nature
Faig Ahmed, Paula Cortazar, Maria Elisabetta Novello
6 - 30 ottobre 2020
Viewing Room #1. Human/Nature
Faig Ahmed, Paula Cortazar, Maria Elisabetta Novello
6 - 30 ottobre 2020
Venus Noire
Seyni Awa Camara, Khadija Jayi, Alexandra Karakashian, Laetitia Ky, Aida Muluneh
a cura di Alessandro Romanini
opening giovedì 27 novembre 2025
fino al 14 febbraio 2026
Galleria Anna Marra è lieta di presentare Venus Noire, mostra collettiva a cura di Alessandro Romanini, che riunisce un gruppo di artiste provenienti dall'Africa e dalla sua diaspora. L'esposizione si propone di tracciare una mappatura delle più attuali strategie espressive che uniscono sinergicamente etica ed estetica, diritti umani e riflessioni metalinguistiche sul ruolo dell'arte.
Fulcro concettuale dell’esposizione è la figura iconica di Josephine Baker (1906 – 1975), della quale ricorrono i 50 anni dalla scomparsa e i 100 anni dalla leggendaria "comparsa" sul palco parigino del Théâtre des Champs-Élysées con la "Revue Nègre" (1925), un evento che segnò la "Jazz Age" e l'interesse crescente per la cultura africana in Europa.
La mostra intende celebrare Baker non solo come performer e icona di stile che manipolò brillantemente gli stereotipi eurocentrici sulla black culture (dalla famosa "danse sauvage" con la gonna di banane all'influenza sul fashion design fino a Christian Dior e Beyoncé), ma anche e soprattutto per la sua inesauribile attitudine da attivista. L’esperienza di Josephine Baker e delle artiste coinvolte ci illustra come il corpo diventi luogo di potere, strumento di composizione della dialettica e terreno di conflitto, oltre che strumento per le strategie di riflessione sull’universo femminile e razziale.
Le artiste in mostra, attraverso una vasta gamma di linguaggi che spaziano dalla fotografia alla performance, dalla pittura all'installazione, si allineano alla sottile e articolata strategia di Baker: minare dall'interno le rigide strutture dello storytelling eurocentrico e occidentale e dare corpo a nuovi modelli di (auto)rappresentazione.
Il percorso espositivo esplora tematiche fondamentali, quali Identità e Autorappresentazione, Etica ed Estetica. Le opere sottolineano l'importanza del "luogo della parola" (locus of enunciation), evidenziando il punto di vista di chi parla e il superamento dei rischi legati alla discriminazione intersezionale (razza e genere), creando una perfetta armonia tra le rivendicazioni legate ai diritti umani/gender e le riflessioni sul ruolo dell'arte, in linea con il concetto di Post-Blackness elaborato da figure come Thelma Golden e Glenn Ligon. Le opere dimostrano una sofisticata comprensione dei fenomeni contemporanei e una capacità di elaborare nuove strategie espressive consone a congiunture storiche complesse, superando l'aggressività militante degli anni '60 in favore di una sottile riflessione critica.
A completare l'omaggio e a contestualizzare la sua influenza, l'allestimento includerà una selezione di preziose immagini e filmati d'archivio sulla vita e l'arte della “Venere Nera”, offrendo uno sguardo diretto sulla danse sauvage, sui celebri costumi di scena e sul ruolo di Baker come icona di stile e attivista, creando un dialogo continuo tra il passato rivoluzionario della performer e le strategie espressive delle artiste contemporanee.
Venus Noire offre al pubblico l'opportunità di immergersi in un percorso che è al contempo omaggio storico e affermazione contemporanea. Un invito a riflettere sul potere del corpo e della parola nell'arte, in un dialogo continuo tra passato e presente che affonda le radici nelle strategie rivoluzionarie di Josephine Baker.
