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Davide Bramante | Inedite e ideali 

testo di Elio Cappuccio

 

24 gennaio - 2 marzo 2019

Galleria Anna Marra è lieta di presentare la seconda mostra personale di Davide Bramante nel proprio spazio espositivo.


A distanza di quattro anni, il didascalico titolo della mostra Inedite e ideali introduce il pensiero alla base di questo progetto e preannuncia l’intenzionalità dell’artista, che per l’occasione presenta una nuova produzione, frutto di una recente e raffinata ricerca.

Una ventina in totale le opere esposte, tra scatti realizzati ad hoc per la mostra e immagini di archivio, oltre a piccole sculture che fanno convergere immagini e tridimensionalità.
Accanto alle fotografie che ritraggono le città metropolitane di tutto il mondo realizzate con la tecnica analogica dell’esposizione multipla in fase di ripresa – procedimento che contraddistingue il lavoro di Davide Bramante da oltre vent’anni – in mostra anche una serie di opere che rappresentano la recente svolta sperimentale dell’artista.

“Inedite” sono le opere realizzate con una tecnica consueta per l’artista, risultato di più scatti – da quattro a nove – sullo stesso fotogramma. Così come sono inediti gli scatti multipli che vi si sovrappongono, che creano un palinsesto di vedute, momenti e storie vissute che Bramante vuole raccontare. A colori o in bianco e nero, da Roma a New York, le città rappresentate narrano la volontà dell’artista di restituirci gli infiniti frammenti di bellezza e armonia che le città possiedono.

“Ideali” sono invece le città su cui Davide Bramante lavora in modo innovativo, realizzando un vero e proprio collage fotografico su cui poi, attraverso un gesto che si fa azione, interviene pittoricamente. Con le sovraimpressioni e le stratificazioni multiple, Bramante rende “non-finite” le città nelle sue opere, che possono così arricchirsi di nuove storie. Come dice lo stesso Bramante “potrebbero essere opere che non si completano mai, perché offrono sempre nuovi spunti e riflessioni... Una sorta di Torre di Babele che si sviluppa in altezza, verso un cielo”.

Non più solo palazzi, chiese e monumenti, le città ideali di Davide Bramante sono fatte soprattutto di persone e di differenze: “Le città diventano Metropoli quando si arricchiscono di nuovi cittadini. Le nuove città ideali diventano tali non soltanto per le architetture, ma quando si mischiano gli stili di vita. Non è la grandezza che rende importante una città, ma quante più storie sono legate ad essa”.

Per questa mostra i collage diventano anche le superfici che fungono da base ad inedite sculture ispirate allo Stomachion, gioco matematico messo a punto da Archimede, che Bramante presenta per la prima volta al pubblico.

Il percorso espositivo inizia proprio da qui, dalle opere che segnano una novità nel fare artistico di Davide Bramante. Continua nel piccolo spazio che collega le due sale principali dove, volgendo lo sguardo al passato, vengono presentanti i nuovi scatti su Roma, soggetto della prima mostra in galleria di Bramante nel 2015. Nella seconda sala trovano posto varie opere di piccolo formato che bilanceranno in proporzione la grande opera su alluminio.

La mostra è accompagnata da un testo del filosofo Elio Cappuccio, già vice direttore e consulente editoriale della rivista Tema Celeste, attualmente presidente del Collegio Siciliano di Filosofia.

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